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Il "Quadro naturale" è diviso in 22 capitoli, che non casualmente corrispondono alle 22 lettere dell'alfabeto ebraico. In esso l'autore afferma che nell'uomo vi sono delle facoltà superiori alle facoltà degli organi sensoriali; egli è sì nella dipendenza delle cose fisiche, da cui riceve l'idea che queste determinano con l'impressione esercitata sui suoi organi; ma contemporaneamente ha delle nozioni di idee di legge e di potenza, d'ordine e d'unità, di saggezza e di giustizia. Pertanto dipende sia dalle sue idee intellettuali e morali, sia dalle idee percepite attraverso i sensi. La dipendenza da questi ultimi è nata dal disordine dovuto ad una causa inferiore che si è opposta alla causa superiore determinando la caduta dell'uomo; dal momento della sua caduta, quanto esisteva come principio immateriale, si è sensibilizzato in forme materiali e l'ordine e il disordine si sono manifestati. Però tutto tende a rientrare nell'unità da dove tutto ne è uscito; l'uomo rivivificando la sua volontà, può col desiderio riacquistare quanto da lui si è separato, ma tale rigenerazione può avvenire soltanto in virtù dell'atto di sacrificio con cui il Riparatore ha sostituito le antiche espiazioni.